L’intervista di Walter Astori per Rai Letteratura per ripercorrere come è nata e si è sviluppata l’idea di una serie di romanzi gialli ambientati nell’antica Roma, senza tralasciare il focus sui personaggi e le differenze tra i due romanzi.
61 a C: Roma è scossa da una serie di atroci delitti. Tutte le vittime, cittadini in vista, vengono amputate di un arto, pugnalate al cuore e ritrovate con in bocca una moneta. Al questore Flavio Callido, protetto di Pompeo Magno, incaricato delle indagini si affiancano Lutazia, la figlia adottiva del princeps senatur Lutazio Catulo; Achiellea, una gladiatrice dall’incredibile forza e Cefea, ermafrodita figlia del gran sacerdote della dea Ma. Mentre i cadaveri si accumulano e le piste si confondono, Flavio arriva persino a interrogare Cicerone e a sospettare un suo coinvolgimento nella storia. Omicidi nell’urbe di Walter Astori pubblicato da Piemme è un modo originale per calarsi nell’atmosfera dell’Antica Roma, caratterizzata da una plebe ignorante e violenta e politici non sempre all’altezza del ruolo chiamato a coprire. Pochi mesi dopo il primo volume è uscito, sempre da Piemme, Omicidi nella domus, il secondo volume della serie: qui Flavio indaga sulla morte di una nobile e due schiavi in casa di suo padre Spurio. Un’atmosfera alla Agatha Christie con gli intrighi della politica romana sullo sfondo.